Il Commodore MAX (del quale vediamo la confezione giapponese originale ed una immagine) rappresenta un tentativo di vendere un computer simile al Commodore 64 ma a prezzo più basso (200 dollari americani contro i 595 del Commodore 64).
Pensato per essere distribuito a livello mondiale, fu poi di fatto relegato al solo mercato giapponese. Con scarso successo; difatti la produzione venne abbandonata dopo pochi mesi.
Perché fu un insuccesso?
Si trattava di un C64 con pochissima memoria RAM (circa 4Kb) e la sola possibilità di serie di impiegare cartucce per i giochi. Il Basic non era residente in ROM ma veniva fornito a parte su cartuccia. Unica possibilità di espansione era una interfaccia che consentiva l’impiego di un registratore a cassette. Non aveva possibilità di impiegare lettore di floppy disk (all’epoca esisteva il device Commodore 1541 con floppy semirigidi da 5 pollici ed un quarto) o stampanti.